4.6
Non-fiction
Quando noi italiani pensiamo alla nazione che vorremmo diventare, cosa ci viene in mente?
Probabilmente vorremmo avere un'economia in grande crescita e la piena occupazione: un paese in cui chiunque voglia lavorare possa farlo. Vorremmo avere le migliori università del pianeta e bellezze naturali adeguatamente valorizzate, prodotti culturali dall'influenza globale e la possibilità di definire «made in Italy» non solo un paio di scarpe ma anche un'app capace di costruire il futuro e un'idea che sappia cambiare il mondo. Vorremmo essere il posto ideale per chiunque voglia realizzare i propri sogni, per chiunque abbia un progetto e cerchi le condizioni ideali per trasformarlo in realtà, e magari anche avere una classe dirigente progressista, sensibile, accogliente. Insomma, vorremmo essere un po' più come la California, che infatti da secoli è considerata la «fine del mondo»: un paradiso di tolleranza, prosperità e paesaggi spettacolari, la terra promessa, la più pura incarnazione del sogno americano.
Eppure, in California qualcosa si è inceppato, tanto che da anni le persone che la lasciano sono più di quelle che vi arrivano, e dall'ultimo censimento la sua popolazione risulta per la prima volta diminuita.
Niente di tutto questo dovrebbe accadere, in teoria. Salvo in caso di guerre e catastrofi naturali, nella nostra epoca i movimenti migratori seguono direzioni segnate dall'economia e dall'occupazione: le persone vanno via dai posti che offrono meno opportunità per raggiungere posti che ne offrono di più.
Quella della California è una crisi unica al mondo, ma l'acuta analisi di Francesco Costa ci mostra che le sue ragioni non sono esclusivamente californiane: cominciamo a riscontrarle anche dalle nostre parti.
Le città come unici possibili centri propulsivi della crescita economica. La qualità della vita distrutta dai prezzi delle case. Un radicalismo politico infantile. La divaricazione del mercato del lavoro fra chi possiede un'istruzione di alto livello e chi no. Le discriminazioni razziali. La catastrofe climatica. L'attivismo performativo. Le crescenti diseguaglianze fra generazioni. La crisi della California ci costringe a interrogarci sulla realtà che ci circonda e ci invita a stare attenti a ciò che desideriamo, perché potremmo ottenerlo.
© 2022 Mondadori (Audiolibro): 9788852157769
Data di uscita
Audiolibro: 23 novembre 2022
4.6
Non-fiction
Quando noi italiani pensiamo alla nazione che vorremmo diventare, cosa ci viene in mente?
Probabilmente vorremmo avere un'economia in grande crescita e la piena occupazione: un paese in cui chiunque voglia lavorare possa farlo. Vorremmo avere le migliori università del pianeta e bellezze naturali adeguatamente valorizzate, prodotti culturali dall'influenza globale e la possibilità di definire «made in Italy» non solo un paio di scarpe ma anche un'app capace di costruire il futuro e un'idea che sappia cambiare il mondo. Vorremmo essere il posto ideale per chiunque voglia realizzare i propri sogni, per chiunque abbia un progetto e cerchi le condizioni ideali per trasformarlo in realtà, e magari anche avere una classe dirigente progressista, sensibile, accogliente. Insomma, vorremmo essere un po' più come la California, che infatti da secoli è considerata la «fine del mondo»: un paradiso di tolleranza, prosperità e paesaggi spettacolari, la terra promessa, la più pura incarnazione del sogno americano.
Eppure, in California qualcosa si è inceppato, tanto che da anni le persone che la lasciano sono più di quelle che vi arrivano, e dall'ultimo censimento la sua popolazione risulta per la prima volta diminuita.
Niente di tutto questo dovrebbe accadere, in teoria. Salvo in caso di guerre e catastrofi naturali, nella nostra epoca i movimenti migratori seguono direzioni segnate dall'economia e dall'occupazione: le persone vanno via dai posti che offrono meno opportunità per raggiungere posti che ne offrono di più.
Quella della California è una crisi unica al mondo, ma l'acuta analisi di Francesco Costa ci mostra che le sue ragioni non sono esclusivamente californiane: cominciamo a riscontrarle anche dalle nostre parti.
Le città come unici possibili centri propulsivi della crescita economica. La qualità della vita distrutta dai prezzi delle case. Un radicalismo politico infantile. La divaricazione del mercato del lavoro fra chi possiede un'istruzione di alto livello e chi no. Le discriminazioni razziali. La catastrofe climatica. L'attivismo performativo. Le crescenti diseguaglianze fra generazioni. La crisi della California ci costringe a interrogarci sulla realtà che ci circonda e ci invita a stare attenti a ciò che desideriamo, perché potremmo ottenerlo.
© 2022 Mondadori (Audiolibro): 9788852157769
Data di uscita
Audiolibro: 23 novembre 2022
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Elia
1 dic 2022
Francesco costa è sempre una delle letture più piacevoli che ci possano essere
Barbara
30 gen 2023
Francesco Costa è sempre una garanzia.In questo suo ultimo lavoro spiega e racconta della California e della natura insita nel popolo americano del migrare alla ricerca di nuove terre migliori dove stabilirsi.Nel mentre ascoltavo mi è tornata in mente la vicenda di Detroit, abbandonata - come nel vecchio West - al morire delle industrie automobilistiche e la successiva rinascita sotto una nuova identità.Da ascoltare per conoscere aspetti più o meno inconsueti di un popolo che ho la sensazione che sia molto più distante da noi di quanto si pensi.
Federica
6 ago 2023
Francesco Costa è sempre una garanzia
Deborah
24 gen 2023
Interessante e preciso come sempre. Letto da lui poi è superlativo. Consigliato.
Lucia
9 dic 2022
Francesco Costa: sempre tanta roba!
Tatiana
19 ago 2023
L’ho trovato molto interessante, sicuramente da leggere per riflettere.
Ennio
7 lug 2023
Se non fossimo tutti troppo occupati ad abbaiarci addosso, potremmo imparare qualcosa..
Marta
1 dic 2022
Bello perché la California è lo spunto, come spesso nei libri di Francesco Costa, per parlare di USA e attualità in generale. Per quanto mi riguarda gli concederò un secondo ascolto per cogliere le informazioni (tante!) che possono essermi sfuggite
Marina
17 dic 2022
Argomento interessante, scrittura accurata e brillante.
Valentina
13 dic 2022
La narrazione del lato oscuro della luna , di ciò che si tende a non voler vedere , ma che invece dovrebbe incidere profondamente sulle decisioni da prendere , come collettività , nel nostro immediato futuro .
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